(PRIMAPRESS) – ROMA – Sulla spinta di un’ideale da condividere con Greta Thunberg, una moltitudine di ragazzi ed adolescenti scoprono l’impegno sociale nei confronti della difesa dell’ambiente. Ed è così che oggi il movimento di Fridays for the Future aggrega buona parte delle piazze italiane nel nome di una politica per il clima. Una manifestazione le cui richieste rischiano però di diventare un boomerang per lo stesso governo che con il ministro all’Istruzione, Lorenzo Fioramonti aveva sollecitato alle scuole di giustificare l’assenza di questa giornata pur di vedere le piazze piene di studenti per la mobilitazione del clima.
“Sono molto orgoglioso, è una mobilitazione fondamentale perché si tratta della sopravvivenza dell’essere umano non è una questione marginale. Mi sono permesso di indicare alle scuole italiane la possibilità che questi ragazzi vengano giustificati potendo indicare non un motivo familiare ma un motivo per preciso: la partecipazione alla manifestazione per il clima. Poter essere orgogliosi di andare a manifestare”. La piazza di giovani che si infiamma chiederà conto delle azioni di governo per un piano ambientale di medio e lungo termine che non sia banalizzato dalla tassa sulle merendine. All’Assemblea dell’Onu sul clima, il premier Giuseppe Conte aveva sostenuto di voler assumere una leadership internazionale sulla questione ambientale ma di fatto non solo non esiste già un piano globale ma non è stata neanche fatta la prima mossa per un tavolo con le imprese di riciclo a partire da quella della plastica.
”Serve un cambio di rotta immediato che finanzi istruzione e ricerca per un altro modello di sviluppo sostenibile, per questo in più di 150 piazze del Paese siamo in corteo con Fridays for Future Italia per il terzo global strike al grido Change the School to Change the System”, dichiara la giovane Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. Per Camilla Guarino di Link Coordinamento Universitario “la conoscenza è fondamentale per cambiare il nostro modello economico e sociale insostenibile. Le università, attraverso la ricerca e il sapere scientifico, devono avere un ruolo centrale nell’indicare alla politica quali strade percorrere”. Ma ricerca, università, scuole e aziende non sono ancora sta interpellate per un piano di sostenibilità ambientale per il paese Italia. – (PRIMAPRESS)