(PRIMAPRESS) – ROMA – Si formano nubi scure sulla testa del premier Giuseppe Conte per un articolo comparso sul giornale economico londinese Financial Times che tira in ballo una questione di un fondo di investimento sostenuto dal Vaticano. Al centro di un’indagine sulla corruzione finanziaria ci sarebbe un gruppo di investitori che – secondo quanto riportato dal giornale inglese – assunse l’avvocato Giuseppe Conte per lavorare su un accordo perseguito poche settimane prima che assumesse la carica. il collegamento con Conte – prosegue l’articolo – rivelato in documenti esaminati dal Financial Times, probabilmente attirerà un ulteriore esame sull’attività finanziaria del Segretariato di Stato vaticano, la potente burocrazia centrale della Santa Sede, che è oggetto di un’indagine interna su transazioni finanziarie sospette.Conte era un accademico di Firenze poco conosciuto – si legge sul Financial Times – quando è stato assunto a maggio 2018 per fornire un parere legale a favore di Fiber 4.0, un gruppo di azionisti coinvolto in una lotta per il controllo di Retelit, una società italiana di telecomunicazioni lo scorso anno. L’investitore principale in Fiber 4.0 è stato Athena Global Opportunities Fund, finanziato interamente con 200 milioni di dollari dal Segretariato Vaticano gestito e di proprietà di Raffaele Mincione, un finanziere italiano – (PRIMAPRESS)