NAPOLI – Lo scorso 26 agosto, a Ivrea è venuto a mancare Bruno Preziosi, Professore Emerito dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Bruno Preziosi, originario di Sant’Angelo del Pesco in provincia di Isernia dove era nato l’8 giugno 1931, ha contribuito in maniera determinante alla nascita e alla diffusione della Fisica della Materia a Napoli. Di seguito un ricordo del professor Preziosi di Domenico Lanzo, suo studente tra il 1987 ed il 1997, oggi affermato imprenditore.
Bruno Preziosi, il mio professore di Fisica della materia.
Insieme a Iadonisi (struttura della Materia), hanno marcato fortemente la formazione e la passione per le leggi della “natura” che in noi giovani “apprendisti, nel periodo 1987-1997 , hanno rappresentato il culmine degli interrogativi più spinosi che uno studente ha di fronte prima di compiere le proprie scelte accademiche.
Un lutto malinconicamente doloroso, alla stregua di un’altra grande perdita come quella dell’allora professore di Fisica acustica Aldo Piccialli (1996).
Nomi grandi come quello di Bruno Preziosi, che hanno significato molto nella vita di noi studenti di allora, quando cercavamo invano di distinguere la genialità del fisico puro dall’aspetto umano più pratico e comune che vivevamo tutti i giorni .
Questi due aspetti spesso erano in fase coerente, dove creatività e caratterizzazione umana di risposte spesso anche fredde ma concrete, s’intrecciavano in uno spirito geniale e apparentemente scontroso.
Uomo di grande preparazione e formazione umana, dal carattere spigoloso e rigido, ma tutto proiettato alla individuazione di talenti veri che si celavano dietro caratteri introversi di studenti rivolti alla ricerca dei misteri più grandi che l’uomo del quotidiano ha di fronte a se tutti i giorni, ma dei quali non sembra accorgersi normalmente.
Votato allo studio intenso ed alla ricerca più spinta, dove l’obiettivo più grande era tuttavia quello di tramandare e infondere nei giovani studenti , tutto quello che poteva essere utile agli stessi per agevolarne la preparazione.
Ricordo di aver superato un esame del quarto anno con il professor Preziosi nel lontano 1994, ma ho avuto l’onore di laurearmi nella seduta di laurea con lui come presidente, e di ricevere il massimo dei punti di tesi: allora si agognava a 9 punti ed il massimo era in pochi casi 11, quando si apprezzava un lavoro a metà strada tra quello teorico e quello sperimentale, e così accadde.
Era una seduta dove in genere si seguono solo due indirizzi possibili per la discriminante di un percorso di tesi, quindi solo la scelta di un impianto puramente teorico o solo sperimentale.
In quel caso io scelsi la via più difficile ed irresponsabile: una tesi che abbracciasse entrambi i temi.
La massima soddisfazione mia fu quella proprio di una sua valutazione attenta e soprattutto in prospettiva, che mi valse questa valutazione massima. Prova e conferma della sua visione a lungo termine di quello che uno studente può affrontare per il proprio futuro.
Oggi, a distanza di un quarto di secolo, sono imprenditore di un’azienda di 700 specialisti tra ingegneri e Fisici.
Grazie Professore.
Domenico Lanzo, Ceo di NetCom Group S.p.A.
****Chi era Bruno Preziosi
Bruno Preziosi ha cominciato la sua attività scientifica nel 1959, quale studente della Scuola di Perfezionamento in Fisica Teorica e Nucleare e, immediatamente dopo, nel ruolo degli assistenti volontari. Nel 1964, grazie anche ad una lettera di presentazione di Edoardo Caianiello, prese un incarico di insegnamento a Messina. Rientrato a Napoli dopo un anno, tenne il primo corso moderno di Fisica dello Stato Solido.
Nel corso dei primi anni della sua carriera i suoi studi teorici hanno riguardato l’elettrodinamica quantistica e la teoria quantistica dei campi applicata al problema dei molticorpi, mediante l’uso della funzione di Green. Successivamente si è occupato nell’ambito della Fisica dello Stato Solido, delle proprietà elettroniche di semiconduttori e di plasmoni in metalli.
Due lavori, di quel periodo, ebbero un grandissimo successo sia per l’originale idea fisica di base, sia per l’uso della funzione di Green del cristallo perfetto per sviluppare la teoria degli stati di impurezza, comprese le risonanze, in analogia con quanto avviene nella teoria della diffusione. Il successo di questi lavori, indicato peraltro dal grandissimo numero di citazioni, dette di colpo una grande visibilità al piccolo gruppo napoletano di fisica dei solidi.
Divenuto professore ordinario di Struttura della Materia nel 1976, i molti compiti di carattere politico e amministrativo, assunti sia a livello locale che nazionale, non gli hanno impedito di continuare a occuparsi, sia pure con un ritmo rallentato, di tematiche scientifiche collegate a problemi di Random Walk e a problemi di relatività speciale e generale.
E’ stato Direttore dell’Istituto di Fisica Teorica, ha fatto parte del Consiglio di Presidenza della SIF (Società Italiana di Fisica), ha partecipato agli organi direttivi del Gruppo Nazionale Struttura della Materia (del CNR). Negli anni ’80 è stato membro del Comitato per le Scienze Fisiche del CNR, con funzioni di vice-presidente, e simultaneamente membro, per due trienni, del Comitato consultivo Consiglio Universitario Nazionale (CUN) per la Fisica. E’ stato direttore del Dipartimento di Fisica e membro del Consiglio di Amministrazione della Federico II.Era anche socio dell’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli.